Bentrovate e bentrovati.
Oggi voglio mostrarvi uno spot che m’è capitato sott’occhio qualche giorno fa.
L’azienda non mi era familiare e forse non lo sarà neppure a voi. Si chiama Omron, ed è fornitrice di tecnologia in diversi settori, tra cui quello sanitario, che è quello che ci interessa stavolta. Vediamo il video.
Neppure il tempo di gioire per via del graduale incremento delle figure maschili che svolgono faccende domestiche, che poi ci si ritrova a guardare video come questi, che fanno venire una gran voglia di esibirsi in un cosiddetto facepalm. Presente, no? Quel piazzarsi una mano sul viso per esprimere esasperazione e frustrazione? Quello là.
Ma proseguiamo con ordine.
Qual è il prodotto pubblicizzato? È un nebulizzatore con doccia nasale. Un aerosol, per intenderci. Benissimo, fantastico.
Per chi è il prodotto? È sia per persone adulte che per bimbi e bimbe, ma la pubblicità concentra l’attenzione sul suo utilizzo per l’infanzia. Bene anche questo.
Ora, certo non possiamo pretendere che Omron rivolga la pubblicità del suo magico aerosol ai bambini e alle bambine. Sarebbe assurdo. Non è loro la responsabilità di acquisto. È solo naturale, dunque, che la comunicazione si riferisca a persone adulte. Quali sono le persone adulte che si occupano della salute dei bambini e delle bambine? I genitori, naturalmente. Eh? Come no? Non sono i genitori? Eh no, belle mie e belli miei. Chiaro che non sono i genitori. È la mamma. Solo la mamma. Seguendo la logica di alcune aziende, concluso il suo contributo genetico ed, eventualmente, quello economico da intendersi come sotteso per tradizione, la figura paterna è completamente irrilevante nei termini della cura del benessere e della salute di bambini e bambine.
Di conseguenza, ecco che, per via della facilità con cui piccoli e piccole possono trovarsi alle prese con raffreddori e tossi, “l’inverno è un periodo stressante per le mamme“, ma non per i papà, che dobbiamo interpretare come del tutto al di fuori di questo quadro. Niente stress, per loro. O meglio, magari masculo stress da lavoro, quello sì. Ma non quello dovuto alla cura di pargoletti e pargolette. Quello è un privilegio esclusivo di mammà.
E ancora, nel caso in cui non lo spot non rendesse sufficientemente chiaro (ma lo fa) il fatto che Omron intenda parlare SOLO alle madri, la narratrice ci spiega che questi fantastici nebulizzaerosol aiutano le mamme ad alleviare i sintomi del raffreddore. Non i genitori, le mamme. Sono solo le mamme a dover aiutare i bimbi e le bimbe a respirare più liberamente durante l’inverno. E i papà? Ehi! Ma che domande? I papà si fanno il mazzo per guadagnare soldi per comprare l’aerosolizzatore che mammà farà usare a Cibaldo e Francalda, no? Così ovvio.
Che dire?
C’è una certa tendenza (più che comprensibile, direi) ad associare la tecnologia alla modernità e al progresso, quindi fa particolare specie che un’azienda dedicata a forniture tecnologiche investa denaro per diffondere comunicazioni pubblicitarie così esplicitamente retrograde.
Domanda: Cosa aiuterebbe le mamme più di Omron?
Risposta: Il non aspettarsi che si facciano carico di tutte le responsabilità domestiche e di cura.
Sulla pagina web che Omron dedica ai suoi aerosol, dov’è pur incorporato il video dello spot, l’azienda si premura di parlare non di mamme, ma di genitori. Non resta che augurarsi che decida di farci questa cortesia anche per eventuali pubblicità future.
L’ho scritto e riscritto, e lo scriverò ancora: finché le responsabilità domestiche e di cura non saranno equamente distribuite tra uomini e donne, la liberazione ed emancipazione sociale della donna resterà un’utopia, nonostante contentini lanciatici di tanto in tanto per non farci lagnare.
Alla prossima e, mi raccomando, occhio agli spot.